Verdetto della giuria
PRIMA CLASSIFICATA
ANGELIKI PAPADOPOULOU – “Precious e art h”
Interpreta con essenzialità e con straordinaria efficacia materica e cromatica l’archetipo del vaso, forma d’uso per eccellenza dell’oggetto in argilla.
L’opera incarna l’identità del Premio, rappresentando con coerenza lo spirito di innovazione che ha caratterizzato la ricerca dei Fratelli Melis partendo dalla rilettura della tradizione ceramica.
SECONDA CLASSIFICATA
LOREDANA AVAGLIANO – “Connessioni”
Un’istallazione di grande raffinatezza tecnica da cui emerge la purezza della forma con la quale l’artista esprime il forte significato sociale dell’opera legato alle relazioni interpersonali.
TERZA CLASSIFICATA
LISE ZAMBELLI – “Sfumatura di bianco”
Una forte materialità da voce al percorso di sperimentazione che permea l’opera. La relazione dialettica tra la geometria distorta di una forma pura, il cubo, e gli elementi organici viene esaltata dalla purezza della scelta monocromatica.
La giuria decide inoltre di assegnare le seguenti menzioni:
ALESSIA MANCOSU - “Ghiacciaio in fiamme”
per l’alto livello tecnico raggiunto nella ricerca sugli smalti cristallizzanti.
PASQUALE LIGUORI - “Sentimento”
per il grande virtuosismo tecnico nell’utilizzo del lustro combinato ad inaspettate forme e decorazioni.
ANITA LYKKE HANCH-HANSEN - “Ecological”
Per l’espressione del concetto di ecologia attraverso un linguaggio formale inusuale.
ACHILLE MONNI - “Anime Spinose”
Per la singolarità con la quale l’artista combina tecniche e materiali reintrepretando la tradizione sarda.
EHSAN SHAYEGH - “Punto e a capo”
per l’originalità con cui ha saputo combinare i diversi elementi e materiali che compongono l’opera.
mCLp studio GABRIELE RESMINI // LUCA PELLEGRINO - “Architetture Oniriche”
Un semplice piatto bianco in ceramica viene proiettato in una dimensione concettuale dall’intervento plastico legato all’architettura e alle percezioni che essa provoca.
Caratterizzano inoltre l’opera una raffinata ricerca sugli smalti e su materiali non ceramici.
SHOHREH HAGHIGHI “The place where the ashes of women are stored in the land of Iran”
Per l’intensità del messaggio legato alla denuncia dell’attuale situazione socio-politica iraniana
PICCAMOLAS // Efisio Mario MONNI “La mia venuta al mondo”
Per la coinvolgente essenzialità e l’immediatezza con cui l’opera ci avvicina al vissuto autobiografico dell’artista.
PATRIZIO BARTOLONI – “Monoliti 2023”
Per la spontaneità di una ricerca sul contemporaneo, sostenuta da un virtuosismo tecnico, che parte da un percorso tradizionale.
ANGELIKI PAPADOPOULOU – “Precious e art h”
Interpreta con essenzialità e con straordinaria efficacia materica e cromatica l’archetipo del vaso, forma d’uso per eccellenza dell’oggetto in argilla.
L’opera incarna l’identità del Premio, rappresentando con coerenza lo spirito di innovazione che ha caratterizzato la ricerca dei Fratelli Melis partendo dalla rilettura della tradizione ceramica.
SECONDA CLASSIFICATA
LOREDANA AVAGLIANO – “Connessioni”
Un’istallazione di grande raffinatezza tecnica da cui emerge la purezza della forma con la quale l’artista esprime il forte significato sociale dell’opera legato alle relazioni interpersonali.
TERZA CLASSIFICATA
LISE ZAMBELLI – “Sfumatura di bianco”
Una forte materialità da voce al percorso di sperimentazione che permea l’opera. La relazione dialettica tra la geometria distorta di una forma pura, il cubo, e gli elementi organici viene esaltata dalla purezza della scelta monocromatica.
La giuria decide inoltre di assegnare le seguenti menzioni:
- per la particolare ricerca tecnica e qualità delle opere a:
ALESSIA MANCOSU - “Ghiacciaio in fiamme”
per l’alto livello tecnico raggiunto nella ricerca sugli smalti cristallizzanti.
PASQUALE LIGUORI - “Sentimento”
per il grande virtuosismo tecnico nell’utilizzo del lustro combinato ad inaspettate forme e decorazioni.
ANITA LYKKE HANCH-HANSEN - “Ecological”
Per l’espressione del concetto di ecologia attraverso un linguaggio formale inusuale.
ACHILLE MONNI - “Anime Spinose”
Per la singolarità con la quale l’artista combina tecniche e materiali reintrepretando la tradizione sarda.
EHSAN SHAYEGH - “Punto e a capo”
per l’originalità con cui ha saputo combinare i diversi elementi e materiali che compongono l’opera.
- per lo spessore concettuale e la forza espressiva delle opere a:
mCLp studio GABRIELE RESMINI // LUCA PELLEGRINO - “Architetture Oniriche”
Un semplice piatto bianco in ceramica viene proiettato in una dimensione concettuale dall’intervento plastico legato all’architettura e alle percezioni che essa provoca.
Caratterizzano inoltre l’opera una raffinata ricerca sugli smalti e su materiali non ceramici.
SHOHREH HAGHIGHI “The place where the ashes of women are stored in the land of Iran”
Per l’intensità del messaggio legato alla denuncia dell’attuale situazione socio-politica iraniana
PICCAMOLAS // Efisio Mario MONNI “La mia venuta al mondo”
Per la coinvolgente essenzialità e l’immediatezza con cui l’opera ci avvicina al vissuto autobiografico dell’artista.
PATRIZIO BARTOLONI – “Monoliti 2023”
Per la spontaneità di una ricerca sul contemporaneo, sostenuta da un virtuosismo tecnico, che parte da un percorso tradizionale.
PIEMONTE
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